Eppure, nonostante tutto, quando arrivò fu quasi incredulità. Una sensazione troppo grande per poter essere capita, spiegata, pensata come vera. Quei tre fischi furono un lungo, profondissimo brivido in cui tutti ci sentimmo uguali. Poi fu felicità, assoluta e incontenibile, che si sfogò per quasi due ore nel catino ribollente, nel tempio, con gli eroi a fare passerella e il popolo a celebrarli. Dopo, la gioia allagò la città, pronta ad accoglierla con l’abito della festa cucito con pazienza per settimane. E qualcosa di simile accadde in mille altre città del mondo, ovunque ci fosse almeno un tifoso azzurro. Era una dolcissima sera di maggio di venti anni fa, e il Napoli per la prima volta era campione d’Italia.
Trent’anni fa il Napoli vinceva il suo primo scudetto.
Dieci anni fa, per celebrarlo, usciva ‘Na sera ‘e maggio.