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Venditori di fumo: le presentazioni pugliesi fra dicembre e febbraio

Copertina Venditori di Fumo RIDEcco l’elenco provvisorio delle presentazioni di Venditori di fumo in programma da dicembre 2014 a febbraio 2015. Il calendario è in continuo aggiornamento e nuove date verranno aggiunte non appena confermate. Si consiglia quindi di consultare periodicamente il sito o la pagina Facebook di Venditori di fumo.

Lunedì 22 dicembre, ore 18
Presidio del Libro di Massafra
Presso Il ritrovo degli ostinati
Via De Carlo, 10
Massafra (TA)
Modera Rosaria De Bartolo

Sabato 27 dicembre, ore 18
Esposizione Il Tempo del Mare
Torre dell’Orologio, Piazza Fontana
Taranto
Organizzato dall’Associazione Le Sciaje
Modera Alessandra Congedo

Domenica 28 dicembre ore 18,30
Ostuni Pop
Officine Tamborrino
Ostuni (BR)

Lunedì 29 dicembre ore 19
Laboratorio Urbano Mediterraneo
Via Trento (vicino all’Ufficio Postale)
San Giorgio Jonico (TA)
Organizzato dall’Associazione Eris
Modera Rosa Colucci

Martedì 30 dicembre, ore 19
Libri AMOci
Sala Convegni
Mottola (TA)

Venerdì 2 gennaio ore 18
Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti
Via Santilli, 26
Taranto

Sabato 3 gennaio ore 17,30
Masseria Quis ut Deus
Strada Provinciale 49 – km 10+750, 74012 Crispiano
Crispiano (TA)
Modera Alessandra Macchitella
Interviene Vittorio Ricapito

Domenica 4 gennaio
Libreria Bar Nomine Rosae
Via Mercato 59
Castellaneta (TA)

Lunedì 5 gennaioore 18,30
Medieval GastroPub
Via Francavilla, 55
Oria (BR)
Modera Loredana Ingrosso

Venditori di fumo: le presentazioni di novembre

Copertina Venditori di Fumo RIDIl calendario delle presentazioni di Venditori di fumo tenutesi a novembre 2014.

Giovedì 6 novembre, ore 21
Caffè letterario Melville
Via Dante Alighieri, 10
Piacenza
Modera Gabriele Dadati

Martedì 11 novembre, ore 18,30
Libreria Il mio libro
Via Sannio, 18 (M3 Lodi TIBB F.S.)
Milano
Modera Fernando Coratelli

Lunedì 17 novembre, ore 18,30
Icaro Bookstore
Via Cavallotti, 7/A
Lecce
Modera Raffaele Polo

Martedì 18 novembre, ore 18
Biblioteca Civica di Statte
Via del Castello ang. via Bengasi
Statte (TA)
Modera Giulia Galli

Mercoledì 19 novembre, ore 18,30
Libreria Feltrinelli
Via Melo, 119
Bari
Modera Osvaldo Capraro
Caviardage live di Mariella Sciancalepore

Giovedì 20 novembre, ore 20,30
Libreria Mondadori
Via De Cesare, 35
Taranto
Modera Rossella Tarquinio

Venerdì 21 novembre, ore 18,30
Libreria Gilgamesh
Via Oberdan, 45
Taranto
Modera Stefania Divertito

Domenica 23 novembre, ore 18
Officine Tarantine
Ex Baraccamenti Cattolica, Via Di Palma
Taranto

“Come la vedi, Taranto?”

_web_images_tarantoBIGArticolo pubblicato sul Quotidiano di Puglia.

Finite le vacanze, il fuorisede saluta la sua Taranto. Partendo, riflette sullo stato di salute della città, cercando una difficile sintesi fra elementi quasi sempre controversi. Proiettili sulla porta di Confcommercio, il caso Ilva che si trascina fra contraddizioni e rinvii. Ma anche un fervore di iniziative, piccole e grandi, forse i segnali di quel risveglio tanto atteso, solido perché parte dal basso.
Ambiente ed economia più che problemi sono macigni. Ma cultura, senso civico e partecipazione sono germogli molto promettenti, anzi talvolta fiori già sbocciati. Questo pensa il fuorisede, che però ha sensazioni, non certezze. E allora chiede a chi a Taranto ci vive. Ma non trova risposte univoche.
“Io la chiamo ‘la città morta’”, “Va sempre peggio”, gli dicono gli apocalittici, e sembra sempre che lo facciano con una punta di compiacimento, quasi con vanità.
“Si muovono tante cose”, “Una situazione impensabile anche solo due anni fa” ribattono altri.
“Tu come la trovi?” chiedono poi tutti, come se loro stessi, che a Taranto vivono, avessero bisogno di uno sguardo esterno per capirla.
E il fuorisede risponde, o forse pensa ad alta voce, snocciolando le esperienze di in un paio di settimane: senza essersi dato troppo da fare, ha accumulato una visita alle sale del Museo archeologico appena inaugurate, un corso gratuito di fumetti per sua figlia, un incontro con due romanzieri molto noti, una mostra fotografica e la pulizia di una spiaggia ad opera di un’associazione di volontari, saltando per mancanza di tempo il concerto di uno dei migliori jazzisti italiani. Inoltre ha visto due spazi nuovi, recuperati alla fruizione pubblica.
Il fuorisede conclude osservando che chi ha meno di quarant’anni sembra ragionare in modo più costruttivo di chi era giovane qualche tempo fa.
“Ma se i ragazzi sono tutti in via D’Aquino a chattare con lo smartphone” ribatte un apocalittico.
“Io invece ne ho visti tanti, proprio ieri, alla Torre dell’Orologio, che discutevano di decoro urbano e di sostenibilità ambientale” fa notare il fuorisede.
L’interlocutore cade dalle nuvole, e ammette candidamente di essere disinteressato a ciò che riguarda la città vecchia per via di quello che lui stesso definisce un antico pregiudizio. Spesso prima di lamentarsi basterebbe informarsi.
Sono molti poi quelli che si sono accorti del risveglio, ma che sostengono che è già iniziato il riflusso, e che comunque a darsi da fare sono sempre troppo pochi. Questo del contarsi è un altro punto critico. Chi sono e quanti sono quelli che dimostrano coi fatti di volere una Taranto diversa? Sono quelli del concerto del Primo Maggio? Quelli dei cortei? Quelli che hanno votato al referendum? O altri ancora? In ogni caso si tratta di decine di migliaia di persone e, se li si considera per quello che sono, cioè cittadini attivi e non semplicemente “quorum”, si capisce che non sono pochi. Forse a mancare non è la quantità, ma la consapevolezza del peso che si ha, e dei risultati già raggiunti. Se invece di inseguire un’impossibile unanimità della cittadinanza e sognare improbabili “chiamate alle armi” di massa, si mollassero definitivamente gli ormeggi, si vedrebbe che il vento in poppa non manca. E che molti “ignavi” si metterebbero a soffiare nelle vele.
Ormai lontano dalla città in cui è nato, il fuorisede ascolta una canzone di Lucio Dalla, dedicata alla grande città del nord in cui vive, e pensa che un verso si attaglierebbe perfettamente anche a Taranto: “Fra la vita e la morte continua il tuo mistero”.

Taranto dove la ritrovo

L’intervista ad Angelo Cannata, presidente dell’associazione Le Sciaje, sulla rassegna “Taranto dove la ritrovo”, in programma fino al 12 maggio. Pubblicata sul Quotidiano di Puglia dell’8 maggio.

E’ iniziata il 3 maggio e durerà fino al 12 “Taranto dove la ritrovo. Riconvertire imparando dai segni del tempo”, rassegna del Centro Studi Le Sciaje. Con mostre, visite guidate, presentazioni ed altri eventi (programma completo sul sito www.lesciaje.it), l’Associazione vincitrice del concorso regionale “Principii Attivi” vuole celebrare i suoi primi tre anni di attività, e soprattutto promuovere il patrimonio storico tarantino in un’ottica di rilancio e di arricchimento collettivo.
“A Taranto si assiste a una ‘diaspora generazionale’” spiega Angelo Cannata, presidente di Le Sciaje. “Al di là della Settimana Santa e di poco altro, le tradizioni non vengono trasmesse. Ne è un esempio la Collezione Majorano, che potrebbe essere un punto di ripartenza ma che non è stata ancora sufficientemente valorizzata”.
La rassegna riserva molta attenzione al Mar Piccolo. “Insieme alla Città Vecchia, è il Mar Piccolo il luogo chiave per il rilancio di Taranto” spiega Cannata. “Fra dismissioni, bonifiche e biodiversità, sono molte le cose che passano da lì. In particolare ci stiamo concentrando sul Galeso, che nella storia è stato narrato, dipinto, fotografato, e che oggi è al centro di alcuni piani pubblici di riqualificazione che però non hanno ancora dato risultati tangibili. Noi il Galeso lo stiamo ‘marcando a zona’, perché se ci fai il parco letterario e il centro di educazione ambientale ma poi la gente ci va ancora a lavare le macchine, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Allora ci devi fare due chiacchiere, con questa gente”.
“Taranto dove la ritrovo”, lontana da megalomanie e smanie di protagonismo, è basata su uno spirito di servizio e collaborazione fra le varie realtà attive sul territorio. “La differenza col passato” prosegue Cannata, “è che oggi a Taranto ci sono associazioni che reagiscono al complesso di inferiorità culturale, rompono con le vecchie abitudini, sono aperte alla collaborazione e al supporto reciproco. Con questa iniziativa abbiamo voluto aprire a realtà esterne, ad esempio invitando la professoressa Helene Frances a parlarci di Brest, rilanciando così il gemellaggio istituzionale con la città bretone, che è poco conosciuto. Oppure dando spazio al Museo di Storia Naturale ‘Bios Taras’, a sua volta non conosciuto come meriterebbe. Vogliamo dare il segnale che si possono fare cose insieme”.
Impossibile, visto l’argomento, non chiedere ad Angelo Cannata un commento sul recente concerto del Primo Maggio, esempio eclatante di come anche a Taranto la comunione di intenti e l’organizzazione dal basso possa dare risultati un tempo impensabili. “Il Primo Maggio ha ridato ossigeno all’idea di programmazione culturale, perché ha una lunga programmazione alle spalle. L’arricchimento collettivo è derivato dal far convergere su un solo obiettivo iniziative sparse: dall’impegno di Ammazza che piazza nella valorizzazione delle aree degradate al pragmatismo con cui Archeotower ha recuperato uno spazio abbandonato, fino all’opera dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. Taranto si racconta poco, e il Primo Maggio è stata la dimostrazione che invece la città ha tanto da raccontare, e quando lo fa riesce a essere coinvolgente”.