Camera con svista. Quello che gli agenti immobiliari non dicono
di Mario Bianco, Lucia e Giuliano Pavone
Bur, 2007
Camera con svista. Quello che gli agenti immobiliari non dicono, Bianco Mario; Pavone Lucia; Pavone Giuliano, Euro. 8,00
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Vendesi mansarda: metri quadri calpestabili 80, 100 se di bassa statura”
“Trilocale composto da due stanze”
“Piccolo monolocale con tre ascensori”
“Camera con svista – Quello che gli agenti immobiliari non dicono” (pagg. 260, € 8,00) è un manuale di sopravvivenza in chiave comica per chiunque si voglia o debba misurare col mercato immobiliare. Vi si trovano, oltre agli annunci più sgrammaticati ed assurdi, il dizionario Immobiliarese-Italiano (com’è davvero una casa “ideale per giovani coppie”? Qual è il reale significato dell’espressione “nuda proprietà”?), i profili degli agenti immobiliari (l’elegantone, il pivellino, la donna in carriera…), aneddoti, un test finale e molto altro ancora.
Camera con svista. Quello che gli agenti immobiliari non dicono, Bianco Mario; Pavone Lucia; Pavone Giuliano, Euro. 8,00
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‘Na sera ‘e maggio. La storia ha voluto una data, Pavone Giuliano; Caporaso Giuseppe, Euro. 12,90
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10 maggio 1987. Il Napoli Calcio conquista il primo scudetto della sua storia. Il giorno più bello per una delle tifoserie più numerose e appassionate d’Italia. Un evento epocale per tutto il calcio nostrano: è la prima volta che il titolo nazionale viene assegnato a una squadra del Sud e, contemporaneamente, una delle ultime occasioni per vedere il tricolore sulle maglie di un club che non appartiene all’aristocrazia del pallone.
Oggi, a vent’anni di distanza, un libro ripercorre le tappe di quell’impresa entusiasmante, per tutti quelli che non c’erano e per chi c’era ma rischia di dimenticarsene. Un campionato raccontato come fosse un film, con le “voci fuori campo” dei calciatori che ne furono i protagonisti (Bagni, Bruscolotti, Giordano e altri) e le testimonianze dei più celebri tifosi azzurri (da Nino D’Angelo a Giuseppe Tesauro, da Biagio Izzo a Lina Sastri).
Pagine: 256
Prezzo: € 12,90
‘Na sera ‘e maggio. La storia ha voluto una data, Pavone Giuliano; Caporaso Giuseppe, Euro. 12,90
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Racconti di: Peppe Aquaro, Cosimo Argentina, Giuseppe Barbalucca, Giuseppe Campanelli, Carlo Caprino, Roberto Cardone, Mimmo Carrieri, Lucia T. Ingrosso, Giuliano Pavone, Leo Spalluto, Massimo Stragapede, Marco Tarantino.
Disegni di Alessandro Guido
Pallafatù è un’antologia dedicata al calcio e a Taranto, firmata da dodici autori, tutti tarantini di nascita o di adozione. Fra di essifigurano professionisti e dilettanti della parola scritta. Alcuni sono noti, altri sconosciuti, la maggior parte è di giovane età. Tutti sono armati di talento ed entusiasmo.
Fra i diciannove scritti, suddivisi in sette capitoli, c’è chi ha lavorato di fantasia e chi ha raccontato la realtà, chi si è tuffato nel passato e chi si è concentrato sul presente. Si parla di Taranto, certo, ma anche di calcio, e il calcio è universale. Difficile per qualsiasi appassionato di pallone non immedesimarsi in certe narrazioni. Alcuni racconti si rifanno alla tribolata storia del Taranto e al tifo rossoblù, sterminato serbatoio di parole, aneddoti, emozioni. Altri si concentrano sul pallone, quello giocato in prima persona su campi, campetti, palestre, strade e piazze della città. Non manca neanche il punto di vista di chi non ama il calcio ma che, lungi dallo snobismo del “ventidue scemi in mutande”, coglie con acume i mille spunti che si celano dietro al rimbalzo di un pallone.
Il ricavato di Pallafatù servirà a finanziare attività di solidarietà sociale nel tarantino. Per la prima edizione sono stati prescelti due diversi progetti, promossi da altrettanti enti: l’ampliamento del servizio gratuito di asilo nido prestato dall’Ente Morale “Paolo VI” a Taranto Vecchia e la creazione di una piccola sala di incisione a cura del Comitato di Quartiere di Paolo VI, associazione “Venti del Sud”.
Al di là di tutto ciò, Pallafatù è un esperimento editoriale o se si preferisce il tentativo di coronare dei sogni. Abbinare calcio, cultura e solidarietà, e farlo in una città dove librerie e biblioteche non sono né numerose né affollate. Unire enti e persone diverse, mettendo da parte divisioni e gelosie per lavorare al conseguimento di uno scopo comune. Dare visibilità a dei talenti, in un ambiente culturale che sembra stagnante ma che in realtà nasconde una dinamicità insospettabile.
“Giocare a pallafatù” vuol dire calciare via il pallone a caso, senza un progetto preciso, ma “Palla, fa’ tu!” è anche un’invocazione: riconoscere il potere universale del calcio e cercare di convogliarlo verso finalità positive:
“Abbiamo preso i nostri sogni e li abbiamo affidati al potere del pallone: palla, fa’ tu!”
Pallafatù – Il calcio visto da Taranto
Teseo Editore, in collaborazione con l’Associazione Tarantonostra.com
Pagine: 184
Prezzo di copertina: € 10,00
In vendita nelle librerie di Taranto e via Internet
Giovannona Coscialunga a cannes. Storia e riabilitazione della Commedia all’Italiana anni 70. Tarab, 1999.
E se nel mezzo del festival del Cinema, Edwige Fenech apparisse da gran diva sulla Croisette nelle vesti sgargianti e datate di Giovannona Coscialunga, apostrofando fotografi e fans con inconfondibile accento ciociaro? E se poco più in là, al grido di “Vieni avanti, cretino!” un impeccabile Lino Banfi scendesse da una Limousine scura e lunghissima rubando la scena a belli e bellocci d’oltreoceano? Vi piacerebbe, vero? Allora questo libro è per voi…
Giovannona Coscialunga a Cannes espone in modo completo e analitico, le origini, le tipologie, i protagonisti, le curiosità di quel particolare e fortunato tipo di commedia che imperversò nei cinema italiani per circa un decennio a cavallo fra gli anni settanta e ottanta. Il libro vuole usare gli strumenti della critica “seria” per analizzare un argomento che la critica, proprio perché troppo “seria” (o seriosa), non ha mai toccato, o magari inizia a toccare adesso senza troppa convinzione ne’ precisione. Al contempo l’approccio rimane sempre leggero ed ironico, così come è richiesto dal tema in questione, e così come viene spontaneo a chi, come l’autore, tifa spudoratamente per i film di cui qui si parla.
Giovannona Coscialunga a Cannes è in definitiva un omaggio sincero e divertito a un genere che, piaccia o non piaccia, ha a lungo popolato le sale cinematografiche nostrane e che tuttora continua a riscuotere un significativo successo televisivo.
Una ironica e tagliente commedia sociale sull’Italia di oggi, a mezza strada tra i romanzi di Gaetano Cappelli e Che la festa cominci di Niccolò Ammaniti
Premio Selezione Bancarella Sport
Terzo classificato al Premio Bancarella Sport
Segnalazione particolare al Concorso Letterario CONI
Premio USSI Puglia per il racconto sportivo
Taranto, la città dei due mari, dei tre ponti e dei mille problemi. La città della Marina Militare e dello stabilimento siderurgico più grande d’Europa, con record in fatto di inquinamento e morti bianche. Taranto, periferia da sempre, viene portata da un clamoroso evento sportivo al centro dell’attenzione mondiale, dibattendosi fra velleitari sogni di riscatto e l’immagine inevitabilmente folkloristica che ne danno i mass media: Luís Cristaldi, attaccante brasiliano dell’Inter, uno dei migliori calciatori al mondo, in ossequio a un insolito voto annuncia di voler giocare una stagione gratis nel Taranto, squadra di Serie C1 che, ripescata in B, grazie alle prodezze del suo nuovo campione sogna la promozione in Serie A per la prima volta nella sua storia.
Ma attorno all’euforia dell’intera popolazione tarantina per l’idolo sudamericano – dalla tifosa che sta per sposare uno dei pochi uomini che disprezza lo sport nazionale al disoccupato depresso deluso dal calcio, dal sindaco della città all’usciere del Comune che darà al suo primo cittadino lezioni di comunicazione di massa, dall’inviato di un’importante testata sportiva ai giornalisti locali – resta la città con i suoi problemi socioeconomici, la malapolitica, la disoccupazione. Intanto misteriose voci al telefono tramano nell’ombra lasciando presagire clamorosi sviluppi.
Un’ironica e tagliente commedia sociale sull’Italia di oggi, una storia corale, dove umorismo e sprazzi di poesia si alternano a ritmo serrato. Una favola paradossale, ma allo stesso tempo realistica, sui meccanismi dell’informazione, i rapporti fra Nord e Sud, il calcio moderno e quello di provincia. Che strappa, ancora una volta, quella risata amara con cui i grandi maestri italiani, della letteratura come del cinema, hanno saputo raccontare il nostro paese.
Hanno detto de L’eroe dei due mari:
«In una Taranto che è per una metà morbida, azzurra e caraibica e per l’altra cupa d’acciaio e ciminiere, l’ arrivo di un leggendario fuoriclasse che onorando un voto sceglie di giocare proprio nella modesta squadra locale, darà l’illusione di poter disperdere i veleni che si addensano sul centro siderurgico più grande d’Europa. A partire da questo evento Giuliano Pavone rimescola abilmente le esistenze di titubanti spose promesse e scaltri teleguaritori, modelle pentite e cinici faccendieri, disoccupati disorganizzati e giornaliste maliarde in un romanzo che ha i colori, la perfidia e la comicità debordante di un’ indimenticabile commedia all’italiana» Gaetano Cappelli
«Pavone descrive mirabilmente l’entusiasmo calcistico eccessivo, quasi irritante, di alcuni accidiosi personaggi che si muovono sullo sfondo delle decadenze, delle mollezze e dei veleni italsiderei tarantini. Un atteggiamento che potrebbe essere facilmente pantografato su tutto il Paese» Tommaso Labranca
«Sembra scritto per essere un film. Nessuna concessione allo stiloso fine a se stesso, e un sacco di trovate molto divertenti anche per chi, come me, non ama il calcio» Peppe Fiore
«Molto bello, ricco, sorprendente, complesso eppure in apparenza lieve (ci vuole arte per saperlo fare)» Carlo Annese, La Gazzetta dello Sport
«Divertente e robusto romanzo socio-antropologico, scritto con grande attenzione per i caratteri» Davide Turrini, Liberazione